La guida Uniontel a Transizione 4.0 2022
Il MISE ha diramato le nuove linee guida per l'accesso a Transizione 4.0 anche per il 2022. Questo significa che le aziende che non erano riuscite ad effettuare interventi di aggiornamento approfittando della precedente occasione hanno una nuova opportunità per rinnovarsi anche nel nuovo anno. Una spinta significativa è stata determinata anche dal PNRR, i cui fondi costituiscono l'ossatura della nuova Transizione. La prima versione di Transizione 4.0 presentata nella Finanziaria 2020 prevedeva agevolazioni fiscali e creditizie alle aziende che avessero deciso di investire sul proprio ammodernamento tecnologico. Ne avevamo parlato qui e diversi clienti Uniontel ne hanno approfittato. La possibilità ritorna nel 2022 grazie anche al PNRR che promuove la ripresa post pandemia. Vediamo insieme quali agevolazioni sono possibili e come richiederle. Vedremo anche le novità che riguardano il 2022.
Transizione 4.0 2022 - Beni materiali e immateriali tradizionali nuovi, strumentali all'esercizio di impresa
Il primo argomento che affrontiamo è quello relativo ai beni materiali e immateriali strumentali all'esercizio di impresa. In questa classificazione ricadono tutte quelle strumentazioni necessarie all'azienda per svolgere il proprio lavoro. Transizione 4.0 2022 permette di accedere a un credito di imposta in caso l'azienda decida di acquistare beni nuovi.
Chi può beneficiare?
Tutte le imprese residenti in Italia, compresi gli esercenti di arti e professioni, escluse le imprese in stato di crisi e destinatarie di sanzioni interdittive. Le aziende che fanno richiesta di accesso a Transizione 4.0 devono essere in regola con il rispetto della normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e in regola con i contributi previdenziali e assistenziali dei lavoratori.
Quali sono le spese ammissibili?
Si possono fare investimenti in beni strumentali materiali e immateriali, ammortizzabili con coefficiente di ammortamento >6,5%. I beni materiali che rientrano nell'ammissibilità devono ricadere in questo elenco. Per i beni immateriali consultare questo elenco. Non sono invece ammissibili
- veicoli a deducibilità limitata, i veicoli concessi in uso promiscuo ai dipendenti e quelli esclusivamente strumentali all'attività di impresa e di uso pubblico
- beni materiali strumentali con coefficiente di ammortamento <6,5%
- fabbricati e costruzioni
- beni particolari per imprese del settore energia, acqua, trasporti aerei, ecc.
- beni gratuitamente devolvibili nel settore energia, acqua, trasporti, infrastrutture, poste, telecomunicazioni, ecc.
Quando acquistare?
Il credito d'imposta si basa sul volume delle spese ammissibili dichiarate e vale per tutto ciò che si acquista da novembre 2020 a dicembre 2021. Questo termine viene prorogato al 30 giugno 2022 solo se entro il 31 dicembre 2021 si sia versato un acconto di almeno il 20% oppure il venditore abbia almeno accettato l'ordinativo differendo pagamento e consegna in un secondo momento. Il credito d'imposta è pari al 10% del costo sostenuto, questa soglia sale al 15% in caso gli investimenti riguardino attrezzature utili al lavoro agile. Per tutti gli acquisti effettuati dal 01/01/2022 al 31/12/2022 il credito è del 6%. Anche qui si può prorogare il beneficio al 30/09/2023 a patto che entro il 31/12/2022 si sia versato almeno il 20% di acconto oppure il venditore abbia accettato l'ordine.
Quanto si può spendere e come si recupera?
Per i beni materiali la cifra massima ammissibile è di 2 milioni di euro. Per i beni immateriali il tetto scende a 1 milione. Il credito di imposta è cumulabile con altre agevolazioni che riguardano gli stessi beni, fino a coprire anche il 100% del costo sostenuto. Il credito d'imposta è utilizzabile in compensazione in F24, in 3 quote annuali di pari importo che decorrono dall'anno in cui il bene viene messo a cespite.
Come si fa a richiedere il beneficio previsto da Transizione 4.0 2022?
Bisogna richiedere al fornitore che la fattura del bene riporti espresso riferimento alla legge di bilancio 2021 (legge 178 del 30 dicembre 2020).
Beni materiali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale secondo il paradigma 4.0
Per questa categoria di beni vale tutto quello che si è detto per i beni tradizionali, con le differenze che andiamo a vedere.
Quali sono le spese ammissibili?
Si può investire in beni materiali tecnologicamente avanzati rientranti nell'ambito "4.0". Tra questi rientrano
- macchine e impianti di produzione il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati, con caratteristiche di controllo remoto o interconnessione
- macchine e sistemi per il controllo dei prodotti e/o dei processi
- sistemi interattivi, dispositivi per l'integrazione uomo macchina, per il miglioramento dell'ergonomia e della sicurezza del luogo di lavoro ma sempre in logica 4.0
Per accedere ai benefici fiscali per questi beni è necessario procedere a perizia asseverata svolta da professionista iscritto all'albo che attesti l'appartenenza del bene al gruppo in oggetto e ne riscontri l'interconnessione. Per beni di valore fino a 300 mila euro il legale rappresentante può procedere con un'autocertificazione.
Quando acquistare?
Vale quanto detto per i beni tradizionali. Quello che cambia è la percentuale del credito d'imposta che per tutti gli acquisti effettuati entro il 31/12/2021 (o 30/06/2022 con acconto del 20% o ordinativo accettato):
- 50% del costo sostenuto per investimenti fino a 2,5 milioni di euro
- 30% per investimenti oltre i 2,5 milioni e fino a 10 milioni
- 10% per investimenti tra i 10 e i 20 milioni
Per gli acquisti che slittano al 2022 - giugno 2023 diventa:
- 40% fino a 2,5 milioni
- 20% tra i 2,5 e i 10 milioni
- 10% tra i 10 e 20 milioni
Beni immateriali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale secondo il paradigma 4.0
Anche i software possono beneficiare del credito d'imposta. Vale tutto quanto detto per i beni materiali (inclusa la necessità di perizia o autocertificazione) e le spese ammissibili riguardano software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni legati ai processi aziendali. Sono comprese le spese per servizi che permettono di utilizzare questi servizi in cloud. Valgono gli acquisti effettuati dal 16 novembre 2020 al 31 dicembre 2022, prorogabili al 30 giugno 2023 con la formula acconto/conferma ordine. Si potrà recuperare il 20% fino a massimo 1 milione di euro. Se avete intenzione di effettuare degli acquisti per ammodernare la vostra azienda non aspettate!Tutti gli ordini confermati entro il 31/12/2021 rientrano ancora nelle agevolazioni. Il cloud iperconvergente di Syneto è ammissibile a Transizione 4.0. Non perdete questa occasione!