Vulnerability assessment: cos'è, come si fa e perché è utile alle aziende

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Le violazioni dei dati, gli attacchi informatici e le vulnerabilità non risolte sono problemi all'ordine del giorno per tutte le aziende. Queste possono avere conseguenze disastrose, sia dal punto di vista economico che reputazionale. Per ridurre al minimo questi rischi, le aziende devono adottare misure preventive e di controllo per proteggere i propri sistemi informatici. Una delle strategie più efficaci è il vulnerability assessment, un processo strutturato per individuare, classificare e gestire le vulnerabilità nei sistemi IT.

Il vulnerability assessment (VA) è un'analisi approfondita della sicurezza di un'infrastruttura informatica, che consente di identificare potenziali punti deboli nei software, hardware e reti. Oggi vi spieghiamo cosa significa eseguire un vulnerability assessment, come si svolge e quali sono i benefici per le aziende.

Cos’è il vulnerability assessment?

Il vulnerability assessment è una tecnica di sicurezza informatica che mira a identificare, quantificare e dare priorità alle vulnerabilità presenti all'interno di un sistema informatico. Si tratta di una valutazione sistematica delle falle di sicurezza che possono essere sfruttate da hacker o malware per compromettere l'integrità, la riservatezza o la disponibilità dei dati aziendali.

Le vulnerabilità possono includere:

  • Errori di configurazione: ad esempio, un firewall mal configurato o accessi amministrativi non controllati.
  • Patch mancanti: software non aggiornato con le ultime correzioni di sicurezza.
  • Errori di programmazione: bug nel codice che possono essere sfruttati per eseguire attacchi come l'injection o il buffer overflow.
  • Reti non sicure: configurazioni di rete che permettono accessi non autorizzati.

L’obiettivo principale di un vulnerability assessment è quello di creare una lista dettagliata delle vulnerabilità, assegnando a ciascuna un punteggio che ne indichi il livello di criticità. Questo permette all’azienda di dare priorità agli interventi e correggere le problematiche più gravi prima che queste possano essere sfruttate.

Come si fa un vulnerability assessment?

Il processo di vulnerability assessment segue una serie di fasi ben definite, ognuna delle quali gioca un ruolo fondamentale nell’identificazione e nella gestione delle vulnerabilità. Le principali fasi di un vulnerability assessment sono:

  1. Pianificazione: il primo passo consiste nella pianificazione e definizione dell'ambito dell’analisi. Questo include la selezione delle risorse da testare (reti, server, applicazioni, dispositivi) e la determinazione delle metodologie e degli strumenti da utilizzare. È fondamentale stabilire anche gli obiettivi del test e i requisiti di conformità normativa che l'azienda potrebbe dover rispettare.
  2. Raccolta delle informazioni: durante questa fase, gli analisti raccolgono informazioni sul sistema oggetto di studio. Viene eseguito il cosiddetto footprinting, ovvero una mappatura del perimetro IT, che include l'individuazione di indirizzi IP, sistemi operativi in uso, applicazioni e altri elementi critici per la sicurezza. Questa fase prepara il terreno per il successivo passo di analisi e scanning delle vulnerabilità.
  3. Scanning delle vulnerabilità: in questa fase viene eseguita una scansione automatizzata dei sistemi per identificare vulnerabilità note. Vengono utilizzati strumenti di scanning specializzati (come Nessus, OpenVAS, Qualys, o strumenti simili) che confrontano i componenti del sistema con un database di vulnerabilità note, come il CVE (Common Vulnerabilities and Exposures). La scansione può essere di due tipi:
    • Internal scan: mirata a identificare vulnerabilità sfruttabili dall’interno dell’azienda, ad esempio da dipendenti o attori interni.
    • External scan: che simula un attacco esterno per verificare quali vulnerabilità sono visibili e sfruttabili da attaccanti esterni.
  4. Analisi delle vulnerabilità: dopo aver identificato le vulnerabilità, si passa a una fase di analisi dettagliata. Gli esperti di sicurezza valutano le vulnerabilità identificate, classificandole in base alla loro gravità e impatto potenziale sull'organizzazione. Spesso viene utilizzata la scala CVSS (Common Vulnerability Scoring System) per assegnare un punteggio a ciascuna vulnerabilità. Le vulnerabilità ad alta gravità sono quelle che richiedono attenzione immediata.
  5. Reporting: una volta completata l'analisi, viene redatto un report che descrive tutte le vulnerabilità trovate, il loro impatto, e le possibili strategie di mitigazione o risoluzione. Il report include anche raccomandazioni per le azioni correttive da intraprendere. Questo documento è di fondamentale importanza per i responsabili IT e il management aziendale, in quanto fornisce una chiara visione delle criticità presenti nel sistema.
  6. Mitigazione e remediation: dopo aver identificato e classificato le vulnerabilità, l'azienda deve adottare delle misure correttive. Queste possono includere:
    • Aggiornamenti di sicurezza o patching per risolvere problemi software.
    • Modifiche alle configurazioni di rete o firewall.
    • Modifiche ai permessi di accesso o all'architettura IT.
  7. In alcuni casi, la vulnerabilità potrebbe non essere immediatamente risolvibile (ad esempio, nel caso di software legacy che non può essere aggiornato). In tali situazioni, vengono implementate soluzioni temporanee (workaround) o misure di compensazione per ridurre il rischio.
  8. Monitoraggio e revisione: la sicurezza è un processo continuo. Dopo l'implementazione delle soluzioni, è essenziale monitorare costantemente il sistema per assicurarsi che non si verifichino nuove vulnerabilità o che quelle vecchie non si ripresentino. I vulnerability assessment dovrebbero essere eseguiti regolarmente, ad esempio ogni trimestre o dopo modifiche significative all'infrastruttura IT.

Perché il vulnerability assessment è utile alle aziende?

Il vulnerability assessment è una pratica di sicurezza essenziale per le aziende, e offre una serie di vantaggi significativi:

  1. Riduzione del rischio di attacchi informatici: identificare e correggere le vulnerabilità consente di ridurre notevolmente il rischio che un attacco possa avere successo. Le aziende che trascurano la sicurezza delle loro reti o dei loro sistemi si espongono a un rischio molto maggiore di essere compromesse da cybercriminali.
  2. Conformità normativa: molte normative internazionali (come il GDPR in Europa o il PCI-DSS per i pagamenti con carte di credito) richiedono che le aziende eseguano regolarmente valutazioni della sicurezza. Il vulnerability assessment aiuta le organizzazioni a rimanere conformi con questi standard e a evitare pesanti sanzioni.
  3. Prevenzione di perdite economiche: gli attacchi informatici possono avere conseguenze economiche devastanti, sia in termini di perdita diretta di dati o denaro, sia per i costi associati alla gestione dell'emergenza. Un vulnerability assessment proattivo riduce la probabilità che si verifichino incidenti costosi, proteggendo l'investimento aziendale.
  4. Protezione della reputazione: un'azienda che subisce una violazione di sicurezza può vedere compromessa la propria reputazione agli occhi dei clienti, partner e investitori. Dimostrare di avere adottato misure preventive mostra un impegno verso la sicurezza, rafforzando la fiducia del pubblico nell’azienda.
  5. Supporto alla gestione delle risorse IT: un vulnerability assessment può anche aiutare le aziende a identificare risorse obsolete o non utilizzate, migliorando l'efficienza delle operazioni IT e supportando strategie di gestione ottimale delle risorse.

Il vulnerability assessment può essere facilmente programmato in modo che si svolga senza costituire intralcio all'attività aziendale e fornisce risposte fondamentali in merito alla sicurezza dei dati e del lavoro stesso. Avete mai pensato di farne uno?

Pubblicato il:
24/9/2024

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