La storia di HTC, quando dominare il mondo non è abbastanza

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Dopo avervi raccontato la storia di Nokia, Motorola e Ericsson, oggi vi parliamo di HTC. Pur trattandosi di un marchio diventato famoso più di recente rispetto ai tre più storici di cui abbiamo già trattato, possiamo riscontrare in questa nuova storia molti elementi comuni con le precedenti. La morale, forse, è la stessa: i tempi cambiano, ma il rischio di andare dalle stelle alle stalle è sempre altissimo.

Le origini di HTC

HTC (High Tech Computer Corporation) nasce nel 1997 a Taoyuan, Taiwan, fondata da Cher Wang, H.T. Cho e Peter Chou. All'inizio, la compagnia si specializzava nella progettazione e produzione di dispositivi mobile per conto di terze parti, come Palm, HP e Compaq, affermandosi rapidamente come un produttore chiave nell'industria emergente dei personal digital assistant (PDA, o palmari).

Fin dai suoi esordi, HTC si è distinta per la sua capacità di innovazione. In un'epoca in cui i telefoni erano semplici dispositivi per effettuare chiamate e inviare SMS, HTC era tra i pochi pionieri a credere nel potenziale dei dispositivi smart e multi-funzionali. Questa visione l’ha portata a una rapida crescita e l’ha posta tra i leader del mercato tecnologico mobile.

Il passaggio agli smartphone

Il vero balzo in avanti per HTC avviene nel 2002, quando collabora con Microsoft per creare uno dei primi smartphone con sistema operativo Windows Mobile, l'HTC Wallaby (noto anche come O2 XDA in alcuni mercati). Questo dispositivo, con il suo grande display touch e la possibilità di installare applicazioni di terze parti, rappresentò un cambiamento epocale nel settore mobile. L'HTC Wallaby fu tra i primi telefoni ad abbracciare l’idea di un dispositivo multifunzionale, molto più simile a un computer palmare che a un telefono tradizionale.

L'HTC Wallaby si presentava come un minipalmare con sistema operativo Windows, dotato di pennino

Un altro modello chiave che segnò l'inizio della "rivoluzione smartphone" fu l'HTC TyTN (anche noto come HTC Hermes) del 2006. Questo dispositivo rappresentava un'evoluzione significativa nella connettività mobile, introducendo supporto 3G e una tastiera QWERTY slide-out, molto apprezzata dagli utenti business dell’epoca. Il TyTN divenne simbolo della volontà di HTC di spingere costantemente verso soluzioni innovative e di qualità.

l'HTC Hermes

L'Incontro con Android: HTC Dream

La svolta decisiva per HTC avvenne nel 2008, quando si unì a Google per creare il primo smartphone al mondo con sistema operativo Android: l'HTC Dream (commercializzato come T-Mobile G1 negli Stati Uniti). Questo fu un passo epocale, non solo per HTC, ma per l'intera industria mobile. Android rappresentava una piattaforma aperta, capace di competere direttamente con il sistema chiuso di Apple, iOS. Il G1 introdusse una tastiera fisica a scorrimento, uno schermo touch, e il supporto per il nuovo Android Market (l’antenato di Google Play), aprendo la strada a quella che sarebbe diventata una delle più grandi rivoluzioni tecnologiche del XXI secolo.

L'HTC Dream nella colorazione nera (esisteva anche grigio)

HTC divenne quindi sinonimo di qualità e innovazione, con il suo marchio fortemente legato ad Android. Negli anni successivi, HTC consolidò la sua posizione di leader nel settore mobile, lanciando una serie di dispositivi di successo, che non solo conquistarono il mercato, ma stabilirono anche nuovi standard in termini di design, funzionalità e prestazioni.

Gli anni d'oro: HTC Desire e HTC One

Nel 2010, HTC introdusse l'HTC Desire, uno dei telefoni Android più acclamati di sempre. Il Desire era un dispositivo potente, con un processore Snapdragon da 1 GHz, una fotocamera da 5 megapixel, e una versione personalizzata di Android con l'interfaccia HTC Sense. Quest'ultima era particolarmente amata per le sue funzionalità aggiuntive, l’aspetto visivo raffinato, e la capacità di migliorare l'esperienza utente rispetto all'interfaccia Android stock. Il Desire contribuì a rafforzare HTC come uno dei principali concorrenti di Apple e Samsung nel mercato degli smartphone di fascia alta.

Un altro dispositivo di rilievo nella storia di HTC fu l'HTC One M7 del 2013, che è spesso considerato il picco della qualità HTC. L'One M7 fu elogiato per il suo design in alluminio unibody, che contrastava nettamente con l'uso di plastica da parte della maggior parte degli altri produttori di smartphone. Questo dispositivo veniva inoltre apprezzato per il suo display da 4,7 pollici Full HD e per l'innovativo sistema audio stereo BoomSound, che offriva una qualità del suono superiore a qualsiasi altro smartphone all'epoca. Nonostante una fotocamera UltraPixel non del tutto convincente in termini di risoluzione, l'One M7 era un prodotto rivoluzionario e contribuì a consolidare la reputazione di HTC come azienda di design e innovazione.

L'HTC One M7

L'HTC One M7 segnò l'inizio di una serie di dispositivi di successo, tra cui l'HTC One M8 e l'HTC One M9, entrambi elogiati per la loro costruzione e per le loro prestazioni. Tuttavia, già nel periodo successivo al M9, si iniziavano a intravedere segni di difficoltà per HTC.

Il declino di HTC

Nonostante l'innovazione e i successi, HTC iniziò a incontrare difficoltà a partire dal 2014. Diversi fattori contribuirono al declino dell'azienda, che culminò con una perdita significativa di quote di mercato e con una crisi finanziaria.

  1. Competizione aggressiva: negli anni, la concorrenza nel settore degli smartphone divenne sempre più feroce. Samsung si affermò come leader indiscusso nel mondo Android, mentre Apple continuava a dominare il segmento premium con il suo iPhone. Inoltre, produttori cinesi come Huawei, Xiaomi e Oppo iniziarono a guadagnare terreno, offrendo dispositivi di alta qualità a prezzi più accessibili rispetto a quelli di HTC.
  2. Strategia di marketing inefficace: HTC, pur avendo prodotti di qualità, non riuscì a mantenere una forte presenza mediatica. Rispetto ad aziende come Apple e Samsung, che investirono ingenti somme in marketing e pubblicità, HTC si mostrò meno aggressiva, e questo contribuì a una perdita di visibilità, soprattutto nei mercati occidentali.
  3. Errori di design e scelte controverse: alcune scelte tecniche di HTC non furono apprezzate dagli utenti. La serie M9, ad esempio, soffrì di problemi di surriscaldamento legati al processore Snapdragon 810, mentre la fotocamera UltraPixel, introdotta per migliorare le prestazioni in condizioni di scarsa illuminazione, non fu in grado di competere con i sensori a risoluzione più elevata dei concorrenti.
  4. Incapacità di adattarsi: HTC non riuscì a reagire prontamente alle tendenze emergenti nel mercato degli smartphone. L'avvento dei dispositivi con display senza cornici e con fotocamere multiple trovò HTC impreparata, e i suoi nuovi modelli faticavano a tenere il passo con l'innovazione dei competitor.
  5. Problemi finanziari: le difficoltà di HTC nel vendere i propri dispositivi si tradussero rapidamente in problemi finanziari. La compagnia iniziò a riportare perdite operative consecutive, e nel 2017 fu costretta a vendere una parte significativa della propria divisione mobile a Google per 1,1 miliardi di dollari.

La situazione attuale

Oggi, HTC ha perso gran parte del suo impatto nel settore degli smartphone. La vendita di una parte della sua divisione mobile a Google rappresenta uno dei momenti più significativi nel suo percorso di declino. Tuttavia, HTC non è del tutto scomparsa: si è reinventata come azienda tecnologica specializzata nella realtà virtuale. Il suo sistema HTC Vive è uno dei principali dispositivi nel mondo della VR e ha riscosso un buon successo tra gli utenti e i professionisti del settore.

Il visore HTC Vive

Anche se non è più un attore di primo piano nel mercato degli smartphone, HTC continua a lavorare su dispositivi mobili di nicchia, spesso legati a progetti innovativi o a mercati emergenti come quello del blockchain phone con l'HTC Exodus, un dispositivo pensato per la gestione sicura delle criptovalute.

HTC ha avuto un ruolo fondamentale nella storia degli smartphone, contribuendo all'ascesa di Android e stabilendo nuovi standard di design e innovazione. Tuttavia, una serie di errori strategici, un’agguerrita concorrenza e una gestione finanziaria incerta hanno portato al declino dell'azienda nel settore mobile. È indubbio però la popolarità di un tempo sia forse definitivamente tramontata, anche se dalla storia di HTC possiamo imparare come sia possibile sviluppare una resilienza che permette di reinventarsi, anche dopo periodi bui.

Pubblicato il:
25/9/2024

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