Ricondizionati: la nostra esperienza con TrenDevice

Device ricondizionati (refurbed), tra voglia di risparmio e coscienza ecologica

Vi abbiamo parlato più volte dell'importanza di una coscienza ecologica quando si tratta di dispositivi elettronici. Si tratta di prodotti che vengono sostituiti molto di frequente (per vezzo o necessità), ma che possono diventare delle bombe ambientali se non smaltiti correttamente. Allo stesso tempo, i RAEE costituiscono un vero e proprio tesoro da cui si può attingere in materia di riuso e riciclo. Il mercato dei ricondizionati, esploso negli ultimi anni, risponde a un po' tutte queste esigenze più una: quella del risparmio per il cliente finale. Noi di Uniontel abbiamo deciso di fare un'esperienza di acquisto presso il maggiore player di questo mercato, ovvero TrenDevice. Vi raccontiamo com'è andata. Per una volta ci esponiamo in prima persona con un post in vero e proprio "stile blog". Abbiamo deciso di percorrere l'intera customer experience di TrenDevice da clienti privati, esplorando ogni singolo aspetto in cui un normale utente potrebbe imbattersi decidendo di acquistare un dispositivo ricondizionato anziché nuovo. Disclaimer scontato, ma necessario: questo articolo non è sponsorizzato! Ogni cifra che vedete è stata pagata da noi!

Chi è TrenDevice

TrenDevice è un'azienda italiana che opera nel settore dei ricondizionati dal 2013. La sua sede è in provincia di Avellino, ma ha anche uno store fisico a Milano. Ha fatto recente notizia il suo ingresso in Borsa, segno di un business in ottima salute. In questo video, una chiacchierata tra il CEO dell'azienda Alessandro Palmisano e il tech blogger più famoso d'Italia, Andrea Galeazzi.https://youtu.be/YhF7Q1nKPsgLo ammettiamo. Qui il marketing si fa, ma si subisce anche. La collaborazione tra l'azienda e Galeazzi è stata quello che ci ha spinto a preferire questa realtà rispetto alle altre (ricordiamolo, ci sono molte altre possibilità di acquisto di ricondizionati! Anche presso grossi marchi come Apple, Amazon, Mediaworld e catene simili).

L'esigenza di partenza

In possesso di un Iphone 11 acquistato a dicembre 2019 e ancora in condizioni estetiche dignitose, l'esigenza di partenza era quella di dotarsi di un dispositivo che supportasse il 5Gper l'uso privato. L'imminente switch off del segnale 3G rendeva necessario un upgrade (noi di Uniontel predichiamo bene e razzoliamo meglio, vi diciamo di cambiare il telefono e noi stessi lo cambiamo!). L'IPhone 11, uscito a settembre 2019, è l'ultimo device Apple senza supporto al 5G. L'esperienza con IOS è positiva, senza contare che, stante il possesso di Ipad e MacBook Air, è comodo rimanere all'interno dello stesso ecosistema. Ecco quindi che per l'upgrade la scelta si orienta sui successivi modelli, ma sempre Iphone. Veniamo quindi al primo plus di TrenDevice che abbiamo riscontrato: in gamma sono presenti tutti i modelli di Iphone 13, l'ultimo uscito a settembre 2021. La stessa sezione ricondizionati del sito ufficiale Apple arriva al 12.Contemporaneamente, vorremmo monetizzare qualcosa sul telefono già in possesso, dal momento che è perfettamente funzionante e sicuramente ha ancora un suo mercato. La vendita tra privati non ci attira: è una cosa che potenzialmente può richiedere molto tempo e soprattutto tanta pazienza.

L'acquisto

Consultazione e richieste di chiarimenti

Consultiamo il sito e cerchiamo di capire quale modello faccia al caso nostro. Nel frattempo cerchiamo di capire se è possibile fare una permuta, inviando il nostro Iphone 11. In questo senso il sito non è chiaro, inviamo quindi una richiesta di contatto via Messenger. La risposta arriva dopo pochi minuti (è il sabato di Pasqua!): non si fanno permute, ma è possibile vendere a loro il proprio dispositivo usato, che verrà pagato con bonifico dopo essere stato esaminato e valutato. Customer service molto buono, la risposta è cordiale e tempestiva.

La scelta e il pagamento

Scegliamo un Iphone 13 256 giga, colore rosa, grado A+ (il massimo possibile). Il prezzo è 899 euro. Per il weekend di Pasqua è attiva una promozione con una shopping card in regalo. Finalizziamo l'acquisto scegliendo Scalapay come modalità di pagamento, cosa che dilazionerà la cifra in 3 rate uguali senza interessi o altro. Semplicemente l'importo diviso in 3, perché sia più leggero. Il telefono parte il primo giorno lavorativo successivo all'ordine (martedì 19 aprile), tutto documentato da mail di tracking relative a ogni fase dell'ordine. Dopo un giorno è a destinazione.

Il prodotto ricevuto

Riceviamo il telefono in scatola con sigilli e brandizzata TrenDevice. Se l'avessimo voluto nella confezione originale Apple, ci sarebbe stato un sovrapprezzo. Per tenere le spese al minimo (e non caricarci di accessori inutili) abbiamo anche scelto di non ricevere né cavi, né caricabatterie, né cuffie, comunque disponibili a pagamento. L'unica aggiunta fatta è stato il vetro temperato proteggi schermo, al costo di circa 20 euro.

ricondizionati-1

Il telefono si presenta in condizioni eccellenti: il proteggi schermo è già applicato, non ha graffi, ammaccature né alcun difetto estetico. È realmente e assolutamente pari al nuovo. La batteria ha capienza 100%. Solo, non si accende. La perplessità è presto spiegata: la scatola fa leggermente gioco e il tastino di accensione si preme quando si inserisce il telefono all'interno. Siccome l'IPhone si accende dal suo tasto ma poi è necessaria una combinazione di gestures per spegnerlo, sicuramente si è acceso durante il trasporto e di conseguenza si è scaricato. Lo colleghiamo all'alimentazione, si accende. Sospiro di sollievo.

ricondizionati-2

Siamo molto soddisfatti, ciò che abbiamo ricevuto corrisponde al 100% alle aspettative. Esaminato il tutto attentamente, decidiamo di passare alla fase successiva del customer journey: la vendita del nostro usato, che adesso fa parte anche lui del mondo dei ricondizionati.

La vendita

Valutazione e spedizione

Per vendere un dispositivo a TrenDevice è presente un'apposita sezione del sito in cui bisogna inserire i dati del device in proprio possesso, la propria mail e inviare una richiesta di valutazione. Dopo pochi minuti, via mail, si riceve una proposta calcolata sulla base delle condizioni dichiarate, nel nostro caso "normale usura". Viene indicato che la cifra può variare, se i tecnici che riceveranno il device riscontreranno condizioni diverse. Se si accetta di proseguire, si riceverà una call di conferma e successivamente verrà fissato il ritiro gratuito da parte di un corriere. L'offerta, lo ammettiamo, non è particolarmente generosa. Il telefono però presenta delle ammaccature piuttosto vistose sugli angoli (la cornice satinata dell'11 non si è rivelata la migliore scelta a livello di materiale) e non possiamo far finta che sia pari al nuovo come quello che abbiamo ricevuto. A un privato lo avremmo venduto a un prezzo forse di poco più alto, ma ci saremmo potenzialmente esposti a contestazioni e diatribe. Decisamente una cosa poco allettante. Viene richiesto anche l'iban per l'accredito della somma, per cui accettiamo e andiamo avanti.

La telefonata di feedback e il ritiro

Dopo aver confermato, si riceve una mail in cui viene indicato che riceveremo una telefonata (e ci viene detto anche da quali numeri la riceveremo). Cosa che accade puntualmente il giorno dopo, quando sentiamo una gentile ragazza che ricapitola le condizioni del telefono che vogliamo vendere e ci conferma la cifra di valutazione. Ci specifica ancora una volta che è un importo soggetto a valutazione, l'ultima parola spetta ai tecnici. Riceviamo poi conferma dell'avvenuta prenotazione del corriere e le istruzioni per il corretto imballaggio e reset dell'apparecchio. Non ci vengono richiesti gli accessori (caricabatterie, cavo e cuffie) che quindi passano in dotazione al ricondizionato che abbiamo ricevuto. Inviamo anche la scatola originale. Il corriere ritira nel giorno preannunciato.

Il bonifico e le conclusioni

Dopo qualche giorno dal ritiro, riceviamo una mail in cui ci viene confermata la cifra annunciata in partenza. Evidentemente, le ammaccature erano proprio non ignorabili (e ce l'aspettavamo). Nella mail viene detto che l'accredito viene ricevuto entro 10 giorni, cosa che avviene proprio oggi. Siamo alla fine del customer journey, con i soldi che sono arrivati sul conto. Il nostro vecchio telefono verrà probabilmente utilizzato per le riparazioni oppure rigenerato per essere venduto come grado C. In realtà manca la parte del buono sconto che dovremmo ricevere al termine dei 14 giorni di legge entro i quali potremmo ancora effettuare il reso del nostro acquisto, quando insomma saranno certi che non lo restituiremo. Se tanto ci dà tanto, non abbiamo dubbi che non lo riceveremo.

Dispositivi ricondizionati: i pro e i contro

Iniziamo dai contro: in alcuni casi (tipo il nostro) il risparmio è relativo. Tutto considerato, il prezzo di un ultimissimo modello ricondizionato al grado massimo è di poche decine di euro inferiore al nuovo comprato nella grande distribuzione, dove spesso gli sconti sono significativi in relazione ai grandi volumi di merce movimentata. Oltretutto, i ricondizionati dispongono di un solo anno di garanzia, a fronte dei due che la legge garantisce per gli acquisti del nuovo. Anche non volendo tenere in conto la nostra esperienza, che è stata pulita e priva di sbavature favorita dal fatto che (da addetti ai lavori) ci eravamo adeguatamente informati prima, i vantaggi sono molteplici. In primis, l'aspetto del riuso è importante dal punto di vista ambientale. Un dispositivo elettronico ricondizionato vuol dire tanto inquinamento in meno e una seconda vita garantita a un oggetto che diversamente sarebbe finito in discarica. Se non avete la fissa dell'ultimo modello, il risparmio può anche essere rilevante. C'è un ulteriore fattore spesso trascurato: ci sono tante persone che cercano specifici modelli di telefoni perché sanno usarli bene, perché ci si trovano a proprio agio o perché devono utilizzare delle applicazioni non sviluppate per modelli successivi. Per costoro, il mercato corre più forte delle proprie esigenze e affidarsi alle compravendite tra privati è spesso un'incognita. I ricondizionati rispondono perfettamente a queste esigenze. Ci sono anche quelle persone un po' distratte per attitudine, stile di lavoro o di vita: ha senso in questo caso spendere cifre anche sopra i mille euro per uno smartphone che rischia di avere vita breve? Anche Uniontel utilizza dispositivi ricondizionati, quando possibile e ovviamente facendolo presente al cliente in fase di trattativa commerciale. Crediamo fortemente in questa buona pratica che offre tante opportunità dal punto di vista funzionale e fa del bene all'ambiente. Lavorare nell'ambito dell'elettronica implica una certa etica alla quale non vogliamo sottrarci.

Pubblicato il:
3/5/2022
9/11/2022

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