Fu presentato nel gennaio del 1983 e messo ufficialmente sul mercato a giugno dello stesso anno. Questo vuol dire che nel 2023 compie esattamente quarant'anni l'Apple Lisa, un progetto di Steve Jobs che si rivelò un flop commerciale e allo stesso tempo una pietra miliare della storia dell'informatica. Vediamo come nacque, si sviluppò e poi si spense una delle tanti grandi idee di un genio del XX secolo.
Il mistero del nome Lisa
Già sul nome della macchina le speculazioni si sprecano. Venne chiamata Lisa, che secondo alcuni era un acronimo per local integrated system architecture, spiegazione avallata ai tempi anche dallo stesso Steve Jobs e dal suo ufficio stampa. In realtà era il nome della bambina che l'allora ventottenne Jobs aveva avuto con Chrisann Brennan, una sua ex compagna di scuola con cui era rimasto in contatto durante i primi anni di fondazione della Apple Inc. La paternità non venne riconosciuta e anzi, per molti anni Jobs continuò a negare qualsiasi coinvolgimento con la piccola (che era stata registrata all'anagrafe con il cognome della madre). Fu persino effettuato un test del DNA che confermò il legame di parentela, ma nonostante questo Jobs ne contestò il risultato continuando a non ammettere nulla.
Solo negli anni '90, dopo aver (temporaneamente) lasciato la Apple, Steve Jobs si riconciliò con Lisa e ammise le sue responsabilità, scusandosi per il suo comportamento e le sue mancanze. La donna, che ha cambiato il suo nome in Lisa Brennan Jobs,è ora una scrittrice. Contestualmente, Jobs dichiarò pubblicamente che l'acronimo era stata una trovata inventata da lui stesso, per confondere le acque e non dare troppe spiegazioni. In realtà, il nome della macchina era chiaramente un omaggio a quella figlia che si rifiutava di riconoscere come sua.
La storia
Nel 1979 Apple strinse un accordo con Xerox. Questo prevedeva che Xerox avrebbe potuto acquistare azioni di Apple a prezzo vantaggioso prima della messa in vendita ufficiale (rifinanziando così la società di Steve Jobs, Steve Wozniak e Mike Makkula che stentava a decollare e aveva bisogno di liquidità). In cambio, i ragazzi di Apple avrebbero potuto frequentare l'headquarter Xerox a Palo Alto. Fu durante queste visite che vennero a contatto con il progetto dello Xerox Alto, il primo computer ad avere un'interfaccia grafica e a introdurre il concetto di "scrivania" come metafora dell'ambiente di lavoro. Inoltre, lo Xerox Alto implementava un accessorio mai visto prima, il mouse a puntamento.
Colpiti da queste innovazioni assolute, Jobs e Makkula decisero di trasferirle nel progetto che stavano sviluppando, non senza le vivaci proteste degli ingegneri Xerox che si videro praticamente derubati del loro lavoro (tuttavia, molti di questi negli anni successivi passarono a lavorare in Apple).
Il Lisa risultò essere un computer assolutamente avveniristico per la sua epoca, forse troppo: iper carrozzato, come diremmo adesso, era dotato di ben 1 MB di RAM, 2 floppy disk driver da 5,25" (quelli grandi come un disco 33 giri) e poteva gestire diverse task che potevano anche essere tra loro cooperative. Tutto ciò, unito al fatto che era dotato di un supporto per memoria virtuale, lo rendeva una macchina all'avanguardia ma purtroppo anche parecchio lenta. Questo problema, unito al suo prezzo (circa 10 mila dollari dell'epoca) e al suo design "importante", strideva con il concetto di "computer per famiglie" che è come la Apple aveva pubblicizzato la sua nuova invenzione.
Nonostante i successivi aggiornamenti (ne uscirono altre 3 edizioni, denominate Lisa 2, 2/5 e 2/10), il Lisa non fece mai breccia nel cuore degli utenti, che continuarono a preferire gli IBM (questi ultimi, nonostante fossero molto più difficili da usare, costavano molto meno). Il suo indubbio essere estremamente avanti per i suoi tempi, fu ciò che ne decretò il flop commerciale: gli utenti, semplicemente, ritenevano che fosse "troppo" per un tipico utilizzo di un pc che si faceva all'epoca.
Il Lisa fu però rivoluzionario nel portare presso il grande pubblico il concetto di interfaccia a icone e il mouse, tanto che quando nel 1984 uscì il primo Machintosh con queste stesse caratteristiche fu accolto con molto favore.I concetti erano già in qualche modo stati resi familiari. Come abbiamo visto, è anche erroneo pensare che il Lisa fu il primo pc con la GUI a icone, è corretto invece dire che fu il prodotto che rese questo concetto popolare.
La divisione Lisa venne dismessa nel 1985, con migliaia di pezzi rimasti invenduti che vennero poi rimessi sul mercato a un prezzo fortemente ribassato nel 1989, per smaltire le giacenze. Chi oggi possiede ancora un vecchio Lisa, ha in casa un pezzo di valore economico elevatissimo per il mercato collezionistico e inestimabile per la storia dell'informatica come oggi noi la conosciamo.