Transition Farm è il progetto ideato nel 2022, dall’Associazione “Parma, io ci sto!” con l’Università di Parma e Cisita Parma, ed il supporto di NATIVA, Unione Parmense degli Industriali, Gruppo Imprese Artigiane e Federmanager Parma che quest’anno si è trasformato nel “Corso di formazione manageriale su innovazione sostenibile e rigenerazione” del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Parma con la collaborazione di Randstad Italia S.p.A..
Il Corso, partito lo scorso 5 giugno e finalizzato a formare esperti aziendali o professionisti/consulenti esterni specializzati sulle sfide della sostenibilità sociale e ambientale, prevede 120 ore di didattica articolata in attività formative di diverso tipo e suddivise tra lezione in aula e formazione in azienda. I partecipanti stanno seguendo gli insegnamenti erogati dall’Università di Parma e dalle esperienze di NATIVA, Federmanager Parma e GoForBenefit.
Proprio la parte di stage curriculari inazienda, supportati da tutor esperti, è uno step fondamentale sia per l’acquisizione di competenze da parte dei giovani partecipanti sui processi organizzativi e gestionali delle realtà aziendali, sia per dotare le imprese di una misurazione del proprio impatto ed elaborare un conseguente piano di miglioramento secondo uno degli standard più diffusi al mondo, il Benefit Impact Assessment (BIA).
Nella giornata del 6 settembre, gli “studenti” del “Corso di formazione manageriale su innovazione sostenibile e rigenerazione” hanno quindi incontrato i referenti delle aziende che hanno aderito al progetto e in cui verranno svolti gli stage curriculari,oltre ai partner del progetto.
A differenza dell’edizione pilota dello scorso anno, per venire incontro alle richieste dei candidati, si è deciso di allargareil “perimetro” dei partecipanti: non solo neolaureati ma anche giovani già entrati nel mondo del lavoro che vogliono accrescere le proprie conoscenze rispetto alla transizione ecologica/energetica/digitale. Inoltre, per facilitare il collegamento con il mondo del lavoro, è stata coinvolta anche l’agenzia per il lavoro Randstad Italia S.p.A. che supporterà i giovani nel percorso professionale.
I partecipanti a TransitionFarm sono infatti sia laureati provenienti da percorsi diversi tra loro,tra cui ad esempio Amministrazione e Direzione Aziendale o Gestione dei sistemi alimentari di qualità e della gastronomia/bioeconomia, sia figure professionali già operanti all’interno di realtà aziendali.
Le PMI coinvolte in questa seconda edizione sono: Autotrasporti Piccinini (azienda di autotrasporti eoperazioni di stoccaggio e logistica), Uniontel (system integrator che opera nel campo della telefonia e dell’informatica B2B dal 1980), Infor (da oltre 30 anni guida le aziende nel percorso di Digital Transformation), DigitalDodo (racconta, attraverso immagini e video, la storia di aziende, prodottie persone), Studio AGFM (struttura professionale con sedi a Parma e Milano che offre consulenza alle aziende con un approccio specialistico e multidisciplinare), Palazzo Dalla Rosa Prati (Residenza d’epoca parzialmente convertita a ricettività turistica), Scandicar (concessionaria che rappresenta i marchi Scania, Isuzu, Kögel e commercializza inoltre i brand Lecitrailer, Schmitz Cargobull, Tecnokar, Menci), CE.P.I.M. (società logistica che rappresenta l’Interporto di Parma).
Anche in questo caso si tratta di realtà che operano in settori di business diversi tra loro ma che vedono nella sostenibilità un fattore chiave attorno al quale sviluppare i propri piani aziendali.
«Il Corso di Formazione manageriale su innovazione sostenibile e rigenerazione – ha spiegato il Prof. Pier Luigi Marchini, docente di Economia Aziendale dell’Università di Parma e Responsabile del Corso –, entra ora nel vivo. Dopo una prima parte volta a consolidare, attraverso lezioni frontali ma fortemente interattive, le conoscenze in ambito economico-aziendale e dei principali fondamenti della cultura di impresa, nelle prossime settimane l’attività didattica avrà come obiettivo quello di promuovere competenze sui temi dell’innovazione e della sostenibilità quali elementi determinanti da potenziare all’interno degli stage previsti presso le PMI del territorio, completando in questo modo il processo di “transizione” insito nel progetto formativo.»
«Transition Farm – ha dichiarato Egidio Amoretti, membro del Consiglio Direttivo di “Parma, io ci sto!” eproject leader di Transition Farm – è uno dei rari casi in cui sono i giovani, una volta adeguatamente formati, che vanno ad insegnare alle PMI come muoversi e cosa fare. Se lo schema classico prevede che i ragazzi, finiti i percorsi di studi, vadano in azienda ad imparare, questa volta si procede al contrario attraverso una logica di “reverse mentoring” dove sono le nuove generazioni, anche per una sensibilità più spiccata verso i temi ESG, a trasferire nuove competenze ed aiutare le aziende a fare un percorso di transizione sostenibile che spesso è disruptive, rispetto alla gestione attuale di molte piccole e medie imprese.»
«Come nel caso della prima edizione-pilota dello scorso anno, questa iniziativa conferma il proprio significativo valore aggiunto testimoniato dalla capacità di offrire a giovani e ad aziende un supporto integrato pensato per favorire la gestione di processi complessi come quello rappresentato, appunto, dalla transizione ecologica – sottolinea Alberto Sacchini, Direttore di Cisita Parma –. Un approccio che, mettendo in contatto diretto i frequentanti del corso da un lato e le imprese partecipanti dall'altro anche grazie l'attività di stage in azienda che, come Cisita Parma, andremo a coordinare, facilita l’inserimento occupazionale qualificato per i primi e lo sviluppo della capacità di “stare sul mercato” delle seconde, veicolando in questo modo anche un alto valore sociale ed economico».
«Transition Farm nasce per coinvolgere i giovani e le PMI del territorio che vogliono contribuire a rispondere alle sfide ambientali e sociali del nostro tempo – ha spiegato Gianandrea Spadoni, Evolution Guide NATIVA -Il progetto permetterà a tutti gli attori coinvolti di comprendere e utilizzare gli strumenti di misura e gestione degli impatti sociali e ambientali per migliorare i propri modelli e diventare così parte del cambiamento.»
«Come Federmanager Parma, siamo lieti di poter portare anche in questa edizione il nostro contributo al palinsesto formativo: grazie al contributo di nostri Manager qualificati e certificati già lo scorso anno ci siamo impegnati per trasmettere ai partecipanti di questo virtuoso percorso le sensibilità, i linguaggi, i mindset manageriali per evolvere i modelli di business del nostro territorio verso una transizione realmente sostenibile – ha concluso Maria Simona Barone, Consigliera Federmanager Parma (con delega per i Rapporti Istituzionaliin ambito Sostenibilità). - Far fiorire i nuovi talenti nel mondo aziendale è infatti una responsabilità profonda nel nostro ruolo di Manager e la tematica delle Sostenibilità è inscindibilmente legata al patrimonio che dobbiamo e dovremo costruire per il nostro futuro.»