Il collezionismo delle schede telefoniche, esiste ancora?
Abbiamo iniziato a parlare delle schede telefoniche e della loro storia (recuperate la prima parte del nostro viaggio qui), ma non potevamo non fare cenno all'enorme fenomeno di massa che le coinvolse, ovvero il collezionismo. Vi vediamo, siete corsi a rovistare negli scatoloni dei ricordi e nelle vecchie Smemorande per vedere se salta fuori qualcosa....volete capire se siete ricchi? Vediamolo insieme!
Per capire il mondo del collezionismo delle schede telefoniche iniziamo dal distinguere quali sono i criteri che determinano il valore di una scheda. Nella stima, rientrano:
- il valore facciale, ovvero il taglio
- lo stato di usura, compresa la magnetizzazione
- la tiratura
- il produttore
- la presenza del talloncino staccabile, ovvero se la scheda è nuova o è stata usata
- gli errori di stampa o di grafica
Il valore facciale
Come abbiamo detto nella prima parte, le carte telefoniche presentavano diversi tagli ovvero valori facciali. In origine erano solo da 5000 e da 10000 lire, ma vista la diffusione del mezzo si decise di renderlo più flessibile e alla portata di tutti. Nacquero quindi in aggiunta i tagli da 1000 e 2000 lire per chi voleva spendere poco e quello da 15000 lire per i grandi parlatori. Oltre a queste, c'erano le schede con dicitura omaggio (che contenevano all'interno un numero prestabilito di scatti). Nonostante la varietà, le più vendute restarono sempre quelle da 5000 e 10000 lire. Di conseguenza, quelle con un valore facciale diverso possono essere più rare perchè tirate in meno esemplari. Se omaggio, molto più rare.
Lo stato di usura
Una scheda smagnetizzata, abrasa, rotta, sbiadita, graffiata, rovinata, piegata non vale nulla. Rassegnatevi. Per poter avere valore collezionistico deve essere in ottime condizioni, ovvero non presentare alcun difetto. Quando è in condizioni come appena uscita dalla produzione, quindi mai "circolata" si definisce fior di stampa e il suo valore aumenta.
La tiratura
Inizialmente, sulle schede non era indicata la tiratura. Del resto, non nascevano come oggetti da collezione e questa informazione non interessava a nessuno. Con lo svilupparsi del collezionismo, questo numero assunse però importanza. Le schede di maggior valore sono quelle che hanno una tiratura bassa. Questo valore dipendeva essenzialmente dal contratto stipulato tra SIP/Telecom e il committente. Per avere in mano un tesoro con dicitura "tiratura oltre 1.000.000" bisogna essere veramente fortunati e sperare in qualche errore di stampa o scheda ritirata, altrimenti vale la regola che più la tiratura è esigua, maggiore è il valore. Un esempio di questo discorso è la "Labirinto", una scheda che faceva parte di una serie pubblica figurata dedicata ai giochi più celebri della Settimana Enigmistica. Tirata in diversi milioni di esemplari, venne ritirata dal mercato per problemi con i diritti d'autore. Ora vale una bella cifra ed è una delle regine delle schede telefoniche da collezione.
Il produttore
Per il collezionismo, anche un'informazione apparentemente insignificante come il produttore della scheda è importante. Tenendo presente che le due ditte che comparivano più spesso erano la Mantegazza di Milano e la Technicard System di Arcisate (VA), un produttore diverso o insolito può incidere sul valore. Allo stesso modo, combinazioni "particolari" tra valore facciale, tiratura e produttore possono far oscillare i prezzi.
Il talloncino
Se il talloncino triangolare fustellato è presente, vuol dire che la scheda non è mai stata usata. In questo caso, a prescindere dalle sue condizioni, non può mai valere meno del suo valore facciale. Se ha valore collezionistico, il valore facciale si somma sempre alla stima.
Gli errori di stampa o grafica
Non di rado sono state immesse sul mercato schede che presentavano errori di grafica o di stampa. Come prevedibile, questi esemplari hanno subito acquisito valore. Se ve ne capita qualcuna tra le mani, però, fate molta attenzione....qualche furbetto vende schede vecchie e scolorite come "errore di colorazione"!
La classificazione e le serie
Nel collezionismo di schede telefoniche, la classificazione è importante soprattutto per orientarsi nel mare di proposte online che promettono sempre pezzi rarissimi a costi stracciatissimi. Occorre anche prendere confidenza con il concetto di serie che è molto semplice ma anche insidioso: una serie era un tema ricorrente che veniva proposto in diverse schede dai diversi valori facciali. Più facili da riconoscere nelle schede pubbliche figurate, sono più difficili da rilevare nelle schede ordinarie perchè ad un occhio poco esperto possono apparire tutte uguali.
Per imparare a leggere gli annunci, dovete sapere che le schede si dividono in:
- precursorie: sono le primissime schede, quelle stampate solo per prova e circolate in pochissimi esemplari. Oltre alla precursoria SIDA che vi abbiamo mostrato nella prima puntata del nostro approfondimento, esistono anche le precursorie URMET (sempre dal nome del produttore) che sono più simili alle schede che sono poi diventate famose. Tra le precursorie vi è una sola serie, diventata famosissima (e rarissima da possedere nella sua interezza), ovvero quella delle turistiche. Si tratta di una collaborazione tra SIP e gli Assessorati al Turismo delle regioni italiane. Le schede erano delle cartoline che ritraevano le bellezze italiane, divise per regione. La particolarità di questa serie è quella di annoverare tra le sue fila una delle schede più rare e in assoluto di maggior valore, che è quella della Torre di Pisa. Si tratta di una stampa di prova per il layout grafico che venne poi scartato.
- ordinarie: sono le schede telefoniche SIP con il fronte bianco/blu, il cui recto veniva riservato alle pubblicità dei servizi e dei prodotti della SIP stessa. Strafamose, stradiffuse ma anche queste, con così tante varianti che è difficilissimo averle tutte (e in buone condizioni). Le serie sono quattro: "fasce orarie", "compagna di tutti i giorni", "scopri la carta infinita" e le già citate "trottole". Le ordinarie servivano in generale a presentare i servizi della Sip/Telecom per cui abbiamo anche, tra le altre, "R2 avviso di chiamata", i numeri speciali di emergenza e "Adottatelo nella vostra famiglia", una scheda che pubblicizzava i primi cellulari.
- pubbliche figurate: le schede con il recto pubblicitario comparse dopo le ordinarie, organizzate in serie oppure "singole". Qui il valore va da pochi euro a qualche migliaio: entrano pienamente in gioco tutti i fattori che abbiamo elencato. Con le pubbliche figurate entriamo in piena mania, con la caccia alle schede telefoniche rare.
- private rese pubbliche: si tratta di schede tirate in pochi esemplari con valore facciale basso, destinate agli sponsor o ai clienti dei committenti ma poi commercializzate.
Il collezionismo di schede telefoniche oggi
Fiutando il business collezionistico, Telecom si organizzò per rendere la vita più semplice agli appassionati realizzando un catalogo. Stampato per diversi anni , conteneva tutte le schede emesse in Italia, che potevano essere acquistate direttamente da Telecom al costo del valore facciale. Questo rese possibile a tutti i collezionisti ovunque fossero di venire in possesso di pezzi commercializzati in altre regioni o solo per eventi molto ristretti e abbassò inevitabilmente il valore di alcune emissioni (tipo la Labirinto). Ha ancora senso oggi parlare di collezionismo di schede telefoniche? Si, perché esistono ancora tanti appassionati che oltre alle schede si scambiano anche i consigli per conservarle e preservarle al meglio. Non solo nostalgici, ma anche fan di un oggetto che ha precorso i tempi, uscendo dal suo ambito di utilizzo fino a diventare un autentico fenomeno di costume. Gli oggetti che un collezionista vero non può non possedere sono pochi, ma ben precisi:
- una lente per controllare se le schede sono ancora magnetizzate. Come abbiamo detto, la magnetizzazione è un fattore importante nel calcolo del valore delle carte telefoniche e tramite apposite lenti è possibile verificare se è presente
- un raccoglitore a bustine, simile a quelli che un tempo si usavano per i biglietti da visita. Attenzione però, gli alloggiamenti per le schede non devono contenere PVC. Reagendo con la plastica di cui le schede sono composte, queste possono scolorirsi, danneggiarsi, incollarsi o "stamparsi" sulla bustina. Un disastro irreversibile.
In generale, il mercato collezionistico di oggi è più "difficile" che in passato perchè gli appassionati rimasti sono pochi, ma quei pochi sono quasi tutti molto esperti che sono alla ricerca del vero pezzo raro che può svoltargli la vita. Dal momento che parliamo di oggetti che in alcuni casi hanno più di 30 anni di vita, capite bene quanto sia difficile ormai fare il colpaccio.
Avete trovato qualche pezzo raro in giro per casa? Ora sapete come capire se vale qualcosa!
[per le immagini, si ringrazia schedetelefoniche.org]