Dopo avervi aiutato ad approfondire la LAN, vediamo la sua controparte senza fili ovvero la WLAN. Come il nome suggerisce, si tratta di un altro acronimo il cui significato è wireless local area network, cioè la rete in area locale senza fili. In genere, tutte le reti che per funzionare non hanno bisogno di cavi possono essere definite WLAN, ma dal punto di vista strutturale le WLAN possono essere di diversi tipi. Se avete bisogno di progettarne una per la vostra azienda, continuate a leggere per scoprire quella che fa al caso vostro!
Reti WLAN peer-to-peer (P2P)
Detta anche ad hoc o independent basic service set (IBSS) serve a collegare più macchine tra di loro senza cavi e senza che ci sia alcun dispositivo centrale a smistare il traffico. Si tratta della connessione più immediata, semplice da realizzare ed economica perché non richiede particolari apparecchiature a "dirigere" il traffico di rete. È tuttavia sconsigliata quando i dispositivi da collegare sono tanti (e per tanti intendiamo più di quattro o cinque) perché il segnale può sovrapporsi e diventare instabile.
Reti ad infrastruttura
Chiamate anche infrastructure basic service set (BSS), parte da un access point (AP) centrale che diffonde il segnale a beneficio dei dispositivi che si trovano sotto la copertura. L'access point, però, deve essere collegato tramite un cavo oppure deve essere agganciato a una LAN cablata. Si tratta della soluzione adottata nelle nostre case, dove il modem/router del gestore funge anche da access point e i nostri telefoni e pc possono collegarsi a questo per poi andare in internet. Nel caso dei nostri clienti Vianova, l'access point è separato dal router, per due motivi:
- la possibilità di personalizzazione e massima modularità
- il cliente è libero di scegliere l'ap che desidera
Quando la rete BSS è pubblica gli AP prendono il nome di hotspot, come nel caso delle reti di aeroporti, alberghi, particolari aree urbane, centri commerciali, eccetera. Una singola BSS costituisce una cella, chiamata anche BSA (basic service area).
WLAN Extendes Service Set (ESS)
Le WLAN ESS sono delle WLAN BSS collegate tra loro allo scopo di aumentare l'area di copertura. Qui ci riallacciamo a quanto detto quando abbiamo parlato della differenza tra access point settoriali e omnidirezionali (recuperate l'articolo qui), ovvero che una ESS per essere veramente efficace deve tenere conto della posizione e delle prestazioni degli AP al fine di evitare che un'eccessiva sovrapposizione delle aree di copertura, se non correttamente progettate, possano impedire l'accesso alla rete. Se gli AP sono di ultima generazione e quindi dotati di funzione roaming (presente a partire dallo standard IEEE 802.11, ovvero il Wi Fi 5 lanciato nel 2018) un dispositivo collegato alla ESS può switchare tra le diverse BSA senza che la connessione cada e quindi usufruendo di un servizio continuo e fluido. In questo caso le BSA devono essere sovrapposte almeno del 10%.Le reti WLAN sono spesso l'unica scelta in caso di edifici storici o di rilevanza particolare, dove non si avrebbero i permessi per fare dei lavori di cablatura o non sarebbe conveniente effettuarne. Sono anche molto veloci e modulari, in quanto seguono la storia dell'azienda espandendosi o contraendosi a seconda delle necessità. Curiosità: lo sapevate che anche il bluetooth è una WLAN? In questo specifico caso si parla di rete PAN a bassissima potenza, ovvero quelle reti relative a oggetti che possono essere indossati o tenuti a contatto del corpo (telefoni, ma anche smartwatch o dispositivi medici) o reti che devono coprire ambienti estremamente circoscritti come le automobili. Vi abbiamo convinto? Volete studiare insieme a noi una soluzione per la vostra azienda? Contattateci, il sopralluogo è senza impegno!