È un grande classico della tecnologia: non si fa in tempo ad abituarsi a qualcosa, che subito esce un aggiornamento! Non parliamo solo di device fisici o comunque di hardware, ma anche di software e di update importanti che riguardano quegli standard ai quali siamo talmente abituati da darli, spesso, per scontati. Tipo il wi fi: sembra sempre lo stesso, ma lo sapevate che sta per arrivare la settima generazione? E sapete cos'è il Li Fi? Vi spieghiamo tutto noi!
Un po' di storia del wi fi
Lo standard delle comunicazioni wireless ha iniziato a definirsi negli anni '90, quando si è costituita la Wi Fi Alliance. Questa organizzazione, nata nel 1999, detiene il marchio "Wi Fi" e si occupa di certificare le apparecchiature che richiedono il marchio, affinchè venga apposto solo sui dispositivi che risultano realmente interoperabili tra loro (i cosiddetti wi fi certified). Sono in molti a chiedere cosa significhi "wi fi" e negli anni la tesi più accreditata è che sia l'abbreviazione di "wireless fidelity", un po' come l'"high fidelity" (e la sua abbreviazione hi-fi) che negli anni '80 indicava un suono di qualità migliore in impianti audio e supporti musicali.
In realtà la stessa Wi Fi Alliance ha ammesso che è un nome che non significa nulla: si tratta di una denominazione scelta perchè suonasse accattivante dal punto di vista commerciale, una felice assonanza con il noto e percepito positivamente hi-fi.
La prima generazione del wi fi risale al 1999, viaggiava solo su frequenze da 2,4 GHZ e poteva raggiungere la velocità massima di 11 mbit/s. Al momento, la generazione in uso è la sesta, introdotta nel 2019, con velocità fino a quasi 10 giga. Esiste anche uno standard intermedio che è il 6E, con la medesima velocità del 6 che però copre anche le frequenze dei 6 ghz, permettendo migliori performance in caso di zone congestionate e migliori rese per video streaming e gaming. Il 6E non è stato però adottato in maniera universale: ad esempio Apple non l'ha incluso nei propri dispositivi, riferendo di non volersi avvalere di una tecnologia definita "transitoria".
Il wi fi 7
Il 2024 segna l'arrivo della settima generazione del wi fi, con una velocità aumentata fino a 30 o addirittura 40 giga. la Wi Fi Alliance ha dichiarato che si tratta della più importante innovazione del settore dal momento in cui è stato creato e non facciamo fatica a crederci. Se consideriamo il "salto" di velocità tra la sesta e la settima generazione, è subito chiaro quanto sarà grande la differenza che vedremo. Il wi fi 7 utilizzerà i canali fino a 320 mhz e supporterà la tecnologia di modulazione QAM. I primi dispositivi a beneficiare del wi fi 7 potrebbero essere router e notebook, il turno degli smartphone dovrebbe arrivare successivamente.
Il Li Fi
Mentre aspettiamo il wi fi 7, vi diamo conto di un'altra novità che risponde al nome di Li Fi, ovvero light fidelity. Questo tipo di tecnologia wireless sfrutta la luce (visibile e non visibile, come gli infrarossi) per la trasmissione dei dati. Li Fi è la versione friendly della nomenclatura tecnica 802.11bb e le velocità che potrebbe raggiungere sono stellari: gli esperti parlano di 224 giga al secondo.
Il Li Fi può trasmettere una grandissima quantità di dati in modo efficiente e sicuro utilizzando la luce visibile tramite dei LED a intensità modulabile. Accendendo e spegnendo questi LED ad altissima velocità, è possibile calibrare la trasmissione dei dati che poi vengono ricevuti dal dispositivo ricevente attraverso un sensore fotosensibile e vengono poi convertiti in segnali digitali.
Se da una parte il Li Fi sembra promettere delle velocità avveniristiche abbinate a una stabilità estrema, dall'altra parte deve fare i conti con una portata comunque limitata. Ricordate quando per scambiarci file e suonerie dei telefonini utilizzavamo la porta IRDA? Era un sistema di comunicazione a infrarossi che implicava comunque che i due dispositivi si trovassero molto vicini. Con il Li Fi sembrerebbe che il discorso non sia tanto diverso.
Di contro, però, l'installazione di un modulo Li Fi sarebbe molto più semplice e meno impattante del suo omologo wi fi, perchè servirebbero solo delle fonti di luce (anche delle lampadine LED) e un ricevitore di impulsi luminosi. Si potrebbe, in teoria, adeguare l'impianto di illuminazione già presente in casa o in ufficio senza prevedere costi esagerati.
Al momento il Li Fi è solo in fase di test, ma lo standard su cui opera è già stato approvato, rappresentando quindi un grosso passo avanti verso realizzazioni e applicazioni concrete.